L’Acido Palmitoleico ( cis-16:1n-7 ), prodotto dalla sintesi di grasso endogeno, è stato correlato a effetti metabolici benefici e dannosi; ma i dati possono essere stati influenzati da diversi determinanti e da fonti tissutali di produzione endogena, potenzialmente confondenti.
Il trans-Palmitoleato ( trans-16:1n-7 ) rappresenta una fonte esogena distinta di 16:1n-7.
È stato condotto uno studio di coorte prospettico su 3.736 adulti, partecipanti al Cardiovascular Health Study per valutare se il trans-Palmitoleato circolante fosse legato in maniera indipendente a un più basso rischio metabolico e di diabete mellito di tipo 2 incidente.
I risultati ottenuti sono stati validati per fattori di rischio metabolici in una coorte indipendente di 327 donne.
All’analisi multivariata, il consumo totale di latticini interi è risultato il più fortemente associato a livelli più elevati di trans-Palmitoleato.
Livelli più elevati di trans-Palmitoleato erano associati a una minore adiposità e, in modo indipendente, a livelli più elevati di colesterolo HDL ( 1.9% tra i quintili; P=0.040 ), più bassi livelli di trigliceridi ( -19.0%; P inferiore a 0.001 ), un più basso rapporto colesterolo totale - colesterolo HDL ( -4.7%; P inferiore a 0.001 ), più bassi livelli di proteina C-reattiva ( -13.8%; P=0.05 ) e a una minore insulino-resistenza ( -16.7%, P inferiore a 0.001 ).
Il trans-Palmitoleato è risultato inoltre associato a un’incidenza sostanzialmente inferiore di diabete mellito, con hazard ratio ( HR ) multivariati di 0.41 e 0.38 nei quintili 4 e 5 versus il quintile 1 ( P per la tendenza inferiore a 0.001 ).
I dati ottenuti sono risultati indipendenti dalle stime relative al consumo giornaliero di latticini o dai marcatori di acidi grassi da latticini; le associazioni protettive con i fattori di rischio metabolici sono state confermate nella coorte di validazione.
In conclusione, il trans-Palmitoleato circolante è associato a una minore incidenza di insulino-resistenza, dislipidemia aterogenica e diabete mellito incidente.
Queste osservazioni potrebbero spiegare i precedenti effetti metabolici positivi del consumo dei latticini. ( Xagena2010 )
Mozaffarian D et al, Ann Intern Med 2010; 153: 790-799
Endo2010