I bassi livelli di 25-Idrossivitamina D sono associati ad un più alto rischio di morbidità e di mortalità cardiovascolare.
Studi clinici di ampie dimensioni hanno dimostrato che le statine riducono in modo significativo la morbilità e la mortalità cardiovascolare.
Il 7-deidrocolesterolo è il precursore sia del colesterolo che della vitamina D.
Uno studio ha esaminato il possibile effetto della Rosuvastatina ( Crestor ) sul metabolismo della vitamina D.
Lo studio, prospettico, ha riguardato 91 pazienti iperlipidemici che non erano stati trattati con farmaci ipolipidemizzanti.
L’età media dei partecipanti era di 59.9 anni. La maggioranza dei pazienti era di sesso maschile ( 60% ); 17 pazienti soffrivano di diabete e 43 pazienti presentavano alti valori pressori.
Il trattamento con Rosuvastatina ha prodotto un significativo aumento dei livelli di 25-idrossivitamina D da un valore medio di 14 a 36.3 ng/ml ( p
La fosfatasi alcalina si è ridotta dopo 8 settimane di trattamento con Rosuvastatina, passando da un valore medio di 17.7 a 9.5 U/l ( pNessuno dei soggetti ha interrotto lo studio a causa di eventi avversi.
In conclusione, questo studio ha dimostrato un effetto della Rosuvastatina sul metabolismo della vitamina D, con un aumento sia del 25-idrossivitamina D sia di 1,25-diidrossivitamina D. Questo può rappresentare un importante effetto pleiotropico in base al quale la Rosuvastatina riduce la mortalità nei pazienti con malattia coronarica. ( Xagena2009 )
Yavuz B et al, Cardiovasc Drugs Ther 2009; Epub ahead of print
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